Gli anni della ricerca
La tradizione storica della Scuola di Psicoterapia intitolata a Mara Selvini Palazzoli si rifà alla sua esperienza di ricerca innovativa. Fu, agli inizi del suo lavoro, tra i pionieri che sperimentarono l'applicazione della psicoterapia psicoanalitica individuale ai disturbi psichici gravi, in particolare nei casi di anoressia mentale.
Il suo lavoro si inserisce nel movimento che in quegli anni si sviluppa in tutto il mondo occidentale per utilizzare la pratica della psicoterapia non solo per i tradizionali sintomi nevrotici, ma anche per i più gravi disturbi psichiatrici.
Mara Selvini Palazzoli pubblica nel 1963 un volume ormai classico, L’anoressia mentale, tradotto in numerose lingue e successivamente ristampato dall'editore Cortina.
Gli anni di esperienza come psicoterapeuta individuale conducono Mara Selvini Palazzoli, come altri psicoterapeuti nel mondo, a verificare i limiti dell'approccio individuale, per iniziare una nuova metodologia che richiede la presa in carico dell'intero nucleo familiare, unitamente all'adozione di un nuovo modello denominato "sistemico".
Inizia così, attorno al 1967, la sperimentazione della terapia familiare. A partire dal 1970, Mara Selvini Palazzoli, che insegna Psicoterapia alla Scuola di specializzazione in Psicologia dell'Università Cattolica di Milano, introduce nel suo corso l'insegnamento di “Psicoterapia della famiglia”. Nella ricerca clinica che conduce nel Centro per lo Studio della Famiglia da lei fondato, adotta stabilmente il lavoro in équipe, come fondamento del proprio procedere clinico e riflessivo. È importante ricordare al proposito il lavoro dell'équipe storica, di cui erano membri Luigi Boscolo, Gianfranco Cecchin e Giuliana Prata, con cui Mara Selvini Palazzoli esordì nella terapia familiare sistemica, che culminò con la pubblicazione di Paradosso e controparadosso (1975), considerato, a livello internazionale, testo fondante l'approccio familiare sistemico.
Docenza e nascita della Scuola
I suoi libri sono stati tradotti nelle principali lingue, a testimonianza dell'interesse suscitato nell'ambiente scientifico internazionale dalle ricerche dei gruppi che si sono aggregati intorno al suo polo di riflessione.
Agli inizi degli anni ottanta, sfidata dai costanti interrogativi della pratica clinica, ha ulteriormente modificato il suo approccio familiare sistemico, attraverso il lavoro con la sua ultima équipe fondata nel 1982, composta da Stefano Cirillo, Anna Maria Sorrentino e dal figlio Matteo Selvini.
Nel 1986 la American Association for Marital and Family Therapy le conferisce un premio come riconoscimento della sua attività di ricercatrice nel campo della terapia familiare.
Da una modalità sistemico-olistica influenzata dall'approccio comunicazionalista di Palo Alto (Watzlawick) è passata attraverso la sperimentazione di strategie prescrittive (I giochi psicotici nella famiglia, 1988) per approdare infine a teorie e tecniche che integrano psicoterapie individuali e familiari (Ragazze anoressiche e bulimiche, 1998).
Nel 1993 Mara Selvini Palazzoli fonda con la sua equipe la Scuola, che ottiene nel 1994 il riconoscimento ministeriale. La Scuola prende il suo nome alla sua morte, nel 1999.
La sua scomparsa, come la sua opera in vita, suscitò echi ed emozioni molteplici in quanti la conobbero nei suoi diversi ruoli di terapeuta, formatrice, ricercatrice, divulgatrice della terapia familiare.
La Scuola Mara Selvini Palazzoli
Negli ultimi cinquant’anni le intuizioni di Mara Selvini, alla base della ricerca e della pratica clinica di centinaia di psicoterapeuti, sono state messe alla prova e trasformate, affrontando tutte le forme della sofferenza. Il modello originario è oggi dunque più complesso, basato su due principi chiave:
1) La visione familiare e l’attenzione all’individuo si arricchiscono reciprocamente. Le sedute individuali sono strumento importantissimo, ma diventano più efficaci se sono integrate con il coinvolgimento di genitori, fratelli, partner. Si lavora con tutti gli affetti, preziosa risorsa per capire e cambiare.
2) Il terapeuta sistemico è sempre parte di una mente collettiva, un’équipe. A volte è solo a condurre la seduta nella stanza di terapia, a volte in co-conduzione con un collega.
Ci definiamo sistemici familiari-individuali per questo focus doppio e allargato che supera sia l’individualismo di gran parte della psicoterapia, sia l'estremismo sistemico costruttivista.
Costruiamo cordate di pensiero e sostegno che creano una terapia di comunità. La Teoria dell’Attaccamento e quelle Post-Traumatiche sono diventate parte essenziale del nostro modello.
Il modello sistemico familiare - individuale
Il superamento della rigidità ed esclusività del formato individuale consente al professionista specializzato nella Scuola Mara Selvini di utilizzare anche formati familiari e di coppia e nella formazione sperimentare anche dimensioni gruppali.
La filosofia di base della Scuola tende a suscitare un atteggiamento di apprendimento e di ricerca sull'eziopatogenesi dei gravi disturbi psichici e sulle tecniche diagnostiche, di presa in carico e di trattamento, con l’integrazione tra diagnosi relazionale (sistemica) e diagnosi individuale.
Si può osservare come una relazione sbagliata o interrotta possa produrre un disagio personale, ma anche come un tratto patologico di personalità possa essere curato con l'aiuto della famiglia. È fondamentale, infatti, identificare i fattori di cambiamento terapeutico, non solo del paziente stesso, ma anche quelli attivabili attraverso i genitori, i fratelli o il partner.
Il trattamento perciò prevede, quando possibile, l'integrazione tra presa in carico familiare e presa in carico individuale (sia del paziente che dei familiari significativi e motivati).
Il lavoro in équipe
In un articolo del 1989 pubblicato sulla rivista Ecologia della mente, scritto da Mara Selvini Palazzoli e da Matteo Selvini, il lavoro di équipe è descritto come “lo strumento” che sostiene le attività e le ricerche che si svolgono nel Nuovo Centro per lo Studio della Famiglia.
“Questo scritto non concerne il "nostro" lavoro in équipe, ma le idee che tale lavoro ci ha indotti a elaborare in merito a questo delicato e mirabile strumento. Tali idee hanno potuto prender corpo attraverso le innumerevoli difficoltà, le sofferenze e gli errori attraverso cui tutti i membri dell'équipe, ciascuno a suo modo, hanno dovuto giocoforza passare. Anche un orecchio non particolarmente addestrato può percepirne agevolmente l'eco nei diversi arrangiamenti qui proposti per proteggerne e potenziarne il funzionamento”.
Più di recente, nel 2023, Matteo Selvini dopo oltre trent’anni di attività apre il Convegno degli Specializzati della Scuola con una relazione sul tema “Lavoro d’équipe e doppia presa in carico. Non smettiamo mai di giocare nelle squadre della nostra vita”.
“La sicurezza e le varie teste di un’equipe terapeutica non sono soltanto una tutela per i pazienti, un filtro per possibili “residui d’immaturità” cioè le risonanze fuori controllo, ma anche sono un supporto per idee più creative e coraggiose. L’équipe è la base sicura per la curiosità del ricercatore. L’equipe è una forma di auto conoscenza: quanto può essere prezioso l’affettuoso rimando su di noi di un compagno di squadra! La mente collettiva è una grande ricchezza: possiamo confrontare le diverse emozioni suscitate dalle stesse persone e nello stesso momento.
Nel nostro ultimo articolo sul lavoro d’equipe, uscito su Terapia Familiare (Cirillo, Selvini, Sorrentino, 2022) abbiamo sottolineato come essere coinvolti in due, e mettersi nei panni del paziente e simultaneamente dei suoi genitori, produce una visione più ricca se nello stesso tempo la mente collettiva resta davvero integrata, resta la stessa, a differenza di quanto succede nelle prese in carico che restano solamente multiple.”
Risonanze tra vita e professione. Mara Palazzoli e la terapia familiare
Per approfondire
Mara Selvini Palazzoli (prima edizione 1963, riedito nel 1974 dalla edizione inglese )
L’anoressia mentale. Dalla terapia individuale alla terapia familiare
Ed. Feltrinelli, Milano 1963 e 1974
Raffello Cortina Editore, Milano 2006
Mara Selvini Palazzoli, Luigi Boscolo, Gianfranco Cecchin, Giuliana Prata (1975)
Paradosso e controparadosso.
Ed. Feltrinelli, Milano 1975
Raffello Cortina Editore, Milano 2003
Mara Selvini Palazzoli, Stefano Cirillo, Matteo Selvini, Anna Maria Sorrentino (1988)
I giochi psicotici nella famiglia
Raffello Cortina Editore, Milano
Mara Selvini Palazzoli, Stefano Cirillo, Matteo Selvini, Anna Maria Sorrentino (1998)
Ragazze anoressiche e bulimiche. La terapia familiare
Raffello Cortina Editore, Milano
Stefano Cirillo, Matteo Selvini, Anna Maria Sorrentino (2016)
Entrare in terapia: le sette porte della psicoterapia sistemica
Raffello Cortina Editore, Milano
Matteo Selvini, Laura Fino, Liliana Redaelli, Azzurra Senatore (2022)
Le sei fasi della resilienza, un modello di terapia sistemica del trauma
Raffaello Cortina Editore, Milano


