VI Convegno degli Specializzati della Scuola: Vecchi e nuovi padri

Milano, 18 novembre 2017

2017-01-18 - Centro Congressuale Fast - Milano -

Luogo

Centro Congressuale Fast
Piazzale Morandi, 2

condividi:

Programma

Sarà la principale data d'incontro di quest'anno.  Come al solito i nostri più brillanti specializzati presenteranno le loro più creative ed interessanti esperienze. In chiusura di giornata ci sarà la consueta cerimonia di consegna dei diplomi di specializzazione conseguiti nelle quattro sedi negli ultimi due anni.

La novità di quest’anno è invece che la mattinata sarà dedicata alla proiezione e discussione del video: Vecchi e nuovi padri per vecchi e nuovi terapeuti recentemente presentato da Selvini ad un convegno romano della scuola di Andolfi.  I tre responsabili della scuola raccontano in prima persona del rapporto con il proprio padre e di come ha influenzato il loro modo di stare con i padri incontrati in terapia. Argomento su cui vorremmo attivare ogni gruppo della scuola.

Programma

Ore 9.30 – 11.15

La prima parte della mattinata sarà dedicata alla proiezione e discussione del video VECCHI E NUOVI PADRI PER VECCHI E NUOVI TERAPEUTI, recentemente presentato da Matteo Selvini ad un convegno romano della scuola di Maurizio Andolfi.  I tre responsabili della scuola raccontano in prima persona del rapporto con il proprio padre e di come abbia influenzato il loro modo di entrare in relazione con i padri incontrati in terapia.

Seguirà, sul medesimo tema, l’intervento di Carla Ferrari Aggradi: “Come sono diventata una terapeuta di padri”.

 Ore 11.30 – 13.30: prima serie di sessioni parallele

 

AULA MAGGIORE, ore 11.30 -12.30. Coordina Paola Covini

  • Maria Chiara Gritti: La principessa che aveva fame d'amore: una favola per spiegare i meccanismi delle dipendenze affettive.

Dopo dieci anni dedicati allo studio e alla cura della dipendenza affettiva, Maria Chiara Gritti, si avventura nella stesura di un libro intitolato "La Principessa che aveva fame d'amore" per descrivere i meccanismi più profondi di questo disagio.

Si tratta di una favola per adulti che racconta, attraverso la protagonista del libro, la storia di tutte le donne colpite dalla love addiction delineando le origini, l'esordio e lo sviluppo di questa patologia.

Questo libro può essere utilizzato come strumento terapeutico capace di guidare le pazienti "drogate d'amore" verso la liberazione costruendo passo dopo passo la propria indipendenza emotiva.

  • Daniela Bossi: C’era una volta... La mia fiaba. Lo strumento fiaba in terapia.

Riflessioni e esperienze cliniche sull'utilizzo della fiaba in terapia come utile strumento di indagine per comprendere il mondo relazionale e individuale del paziente, la spiegazione che dà al proprio disagio, le aspettative progettuali e l'evoluzione del processo terapeutico. Nella produzione fiabesca la componente magica diventa un facilitatore del racconto della propria storia traumatica.

 

AULA MAGGIORE, ore 12.30 – 13.00. PSICOLOGO FUORI STUDIO Coordina Diego Barbisan

  • Tommaso Civiero e Francesca Perrone presenteranno il loro progetto Relazionarsi con il ritiro: Psicologo fuori studio. Come fare a connettersi con qualcuno che resta chiuso nella propria stanza e non riesce ad accedere ad una terapia.

Come fare a connettersi con qualcuno che resta chiuso nella propria stanza e non riesce ad accedere ad una terapia? Proponiamo un intervento domiciliare complesso, che unisce trattamento psicoterapeutico e attivazione sul territorio, lavoro di rete e terapia familiare, costruito ad hoc per la sindrome hikikomori (e forse applicabile anche altrove…).

 

AULA MAGGIORE, ore 13.00 – 13.30. TRAUMA. Coordina Marco Vannotti

  • Liliana Redaelli, Elisa Amati: Dumbo e la Benjamin: storia di un trauma e di una terapia.

La rilettura della storia di Dumbo, attraverso la teoria della Benjamin, diviene lo spunto per approfondire alcuni meccanismi tipici nei soggetti traumatizzati e individuare i movimenti che il terapeuta può mettere in atto per aiutare il soggetto a superare il trauma.

 

AULA MORANDI, ore 11.30 - 13.30. IL LAVORO CON I PADRI. Coordina Stefano Cirillo

  • Elisa Lazzaroni, Elisa Veronesi: Il ruolo dei padri nelle terapie familiari.

Essere figli di un “nuovo padre” significa potersi giovare di un significativo fattore di protezione e resilienza (Cirillo, Selvini, Sorrentino 2017). Ma quando e come, nelle diverse terapie, è possibile puntare proprio sulla modificazione del ruolo paterno come elemento di svolta? Si presenteranno due casi clinici, differenti sia per il formato che per la domanda.

Veronesi esporrà la terapia individuale di S., un uomo che chiede aiuto per un sintomo ansioso  sorto proprio nel momento  in cui la figlia adolescente diviene anoressica. Un “vecchio padre”, completamente preso dalle vicende della propria famiglia d'origine, scarsamente empatico, tormentato dall'etichetta di “cattivo genitore”, espulsivo verso le fragilità della figlia che lo privano della sua routine e del suo bisogno di sentirsi bravo. Dalla domanda iniziale, cioè la scomparsa del sintomo, si passerà dopo un anno alla richiesta di una terapia che lo possa far diventare un padre diverso, capace di aiutare la figlia, ormai residente in comunità, ad affrontare le proprie sofferenze potendo contare su di lui. Lazzaroni proporrà un caso clinico in cui un padre, all'interno di una terapia familiare a favore della figlia adolescente che compie una fuga da casa, saprà trasformarsi da padre pedante ed esplosivo che chiede ai figli risarcimento per la propria sofferenza di vita, a padre empatico e supportivo a cui si può chiedere aiuto, dall'uomo che si vergogna della propria "storia sbagliata", ad una persona autentica, forte delle proprie fragilità, placata nei propri tormenti

  • Lucile Engel, Werner Meili, Lia Wachter: I padri fuori dalle terapie. Ma i padri servono in terapia?

Ancora oggi, nella grande maggioranza delle situazioni, sono le madri a prendere contatto per i propri figli in difficoltà. Gli invianti, che sono più spesso i pediatri, i docenti ed i familiari, parlano prima con le madri che con i padri e in effetti, non è raro che già durante il primo contatto telefonico, quest'ultime, rispondano ancora molto spesso che i padri sono al corrente ma non sempre interessati o d’accordo sulla richiesta d’aiuto. Già a questo stadio, il terapeuta, che formula le prime ipotesi dall’altra parte del telefono, riflette sull’ingaggio di questi padri che a distanza e senza mai essersi pronunciati sentimenti negativi, tra cui timore. Le nostre rappresentazioni mentali - frutto di antiche trasmissioni intergenerazionali - sono pronte ad accettare la rapidità dei mutamenti socioambientali e le nuove riorganizzazioni famigliari? Quali le riflessioni sul piano identitario e sui nuovi ruoli (genitoriali, del maschile e del femminile) possiamo fare per aiutare le famiglie e svolgere il nostro compito maieutico?

  • Enrico Roda: Quando il padre è anche il padrone: sovrapposizione tra dinamiche familiari e impresa familiare.

L’intervento in oggetto, dopo un’introduzione circa le aziende familiari in Italia e le dinamiche relazionali prototipiche di un’impresa familiare, prenderà in esame un caso clinico che vede coinvolti un padre e un figlio che scelgono come terreno di scontro proprio la loro azienda vinicola. Nell’analisi del caso si tenterà anche di trarre delle generalizzazioni da poter applicare in questo specifico campo d’intervento.

 

AULA A, ore 11.30-13.30. ADOZIONE. Coordina Donatella Guidi

  • Associazione Centri Mara Selvini per l’adozione 

Recentemente è stata costituita l’Associazione, no profit, “CENTRI MARA SELVINI PER L’ADOZIONE”, con finalità di informazione, formazione, prevenzione, sensibilizzazione, ricerca e presa in carico del singolo e del sistema familiare adottivo, attraverso l’attività di centri specializzati. In occasione del convegno, verrà presentata la propria mission, i principi teorici che guidano l’Associazione e i centri, la mappatura territoriale e i requisiti necessari per chiedere di divenire Soci.

  • Carla Miscioscia: Percorsi post adozione.

L'adozione non si conclude con l'arrivo del bambino in famiglia ma, secondo una prospettiva di tipo life-long, è un processo che dura tutta la vita. Accompagnare le famiglie adottive nel post-adozione, essere loro vicini fin dai primi passi insieme rappresenta un importante intervento a sostegno della relazione genitori-figli, che può valorizzare le risorse presenti in famiglia e nella rete, identificare precocemente nuclei critici o problematici, promuovere un buon attaccamento e adattamento del bambino alla nuova condizione esistenziale. L'intervento vuole proporre una modalità di accompagnamento delle famiglie adottive, secondo un'ottica salutogenica e rispettosa del bisogno di normalità delle famiglie adottive, allo stesso tempo attenta a cogliere eventuali segnali di disagio e difficoltà per intervenire tempestivamente.

Ore 13.30 – 14.30: intervallo per il pranzo

 

Ore 14.30 – 16.30: seconda serie di sessioni parallele

 

AULA A ore 14.30 – 16.30. I BAMBINI. Coordina Anna Maria Sorrentino

  • Simona Barreca e Germana Cavallini: Il bilancio delle terapie effettuate dai Centri Mara Selvini per la cura del Bambino.

L’intervento sarà dedicato all’analisi quantitativa e qualitativa della casistica in fase di consultazione all'interno dei centri Centri Mara Selvini Palazzoli per la cura del bambino, anno 2016. Varranno prese in esame diverse dimensioni tra cui, di particolare importanza, la presenza o meno di traumatizzazione delle storie di sviluppo di bambini e genitori. L’intervento vuole essere anche occasione di riflessione e confronto sulla connessione tra diagnosi in età evolutiva e riorganizzazioni post traumatiche dell’attaccamento.

  • Lorenza Maltempi e Lorenza Magni: "Bambini millennial": i bambini e in new media

Le nuove tecnologie raccontate dal punto di vista dei bambini, rilevato da un lavoro sul campo con oltre 1.600 bambini di età compresa tra i 7 e 12 anni che ha previsto laboratori con i genitori.

 

AULA MAGGIORE, ore 14.30 – 16.30. TRAUMA E INTERVENTI SUL CORPO. Coordina Matteo Selvini

  • Maria Piccione: Il lavoro multifamiliare sul trauma con famiglie multiproblematiche inviate dai Serivizi di Tutela Minore

Le prime fasi del processo di resilienza in un gruppo di madri e bambini con storie di violenza domestica protratta per lunghi periodi. Spunti di riflessione su differenze ed efficacia del lavoro sul trauma da un punto di vista sistemico che consideri non solo l'individuo e la famiglia, ma anche l'ottica multifamiliare.

  • Daniele Amistadi: L’integrazione tra il nostro approccio e l’EMDR

L’intervento presenta l’integrazione tra psicoterapia sistemica e il modello EMDR attraverso un caso clinico che racconta come questa integrazione sia stata determinante nella guarigione di una giovane donna. Un lavoro terapeutico molto intenso con una ragazza di 27 anni, figlia di ragazza madre e non ha mai conosciuto il padre, chiede una terapia individuale per un vuoto interiore. Questo intervento è appena uscito in forma di articolo sulla Rivista di Psicoterapia EMDR, anno XVI, settembre 2017, n. 34.

  • Nicoletta Lercara: Una proposta tecnica nel lavoro individuale.

Il coinvolgimento del corpo e delle emozioni in terapia ci permette di andare oltre il potere delle parole, in tal senso la creazione di esperienze in seduta ne migliora l’efficacia attraverso un apprendimento più consapevole. L’utilizzo simbolico di sedie o punti nello spazio permette di aiutare il paziente a uscire dalla confusione di sentimenti ambivalenti, da uno stallo interiore, in cui la connessione cognitiva ed emozionale non è chiara o interrotta.

 

AULA B ore 14.30 – 16.30. DIPENDENZE PATOLOGICHE. Coordinano Roberto Berrini e Renato Sidoti

  • Interventi di Federica Beltrami, Eugenia Luraschi, Laura De Vecchi, Lucia Monicchi.

L'intervento presenta i risultati di una ricerca, effettuata su un campione di pazienti degenti in comunità terapeutica per tossico e alcool-dipendenti, che ha esaminato la connessione tra lo sviluppo di una dipendenza patologica da sostanze e la presenza di una diagnosi di attaccamento insicuro, valutato attraverso la somministrazione del Separation Anxiety Test (SAT).

 

AULA MORANDI, ore 14.30 16.30. INTERVENTI SUI GENITORI. Coordina Gianni Cambiaso

  • Flavio Ravasio: Le ragioni di una terapia con i soli genitori quando la domanda riguarda i figli.

Fare una terapia con i soli genitori, quando la domanda riguarda la relazione con i figli, è un'opzione possibile? Nel caso di Federico si è rivelata una scelta appropriata. Chi convocare, se l'intera famiglia o i soli genitori, se è opportuno proporre anche uno spazio individuale sono decisioni cruciali e difficili. Alla base delle scelte del terapeuta stanno l'individuazione della sofferenza, la valutazione delle risorse e il riferimento alla domanda dei pazienti. La breve esposizione dei contenuti e delle fasi della consultazione intende chiarire le ragioni della scelta e arricchire la riflessione sulle prassi terapeutiche.

  • Vania Antonini: Una via per la cura di una madre maltrattante

I risultati in termini di consapevolezza, di cambiamento, ma soprattutto di disponibilità e motivazione alla cura mostrati dalla madre del caso che verrà illustrato in questo intervento rafforzano la convinzione che sia possibile curare anche coloro che non portano una esplicita richiesta di aiuto. La valutazione di recuperabilità genitoriale in un contesto di tutela minori sarà per questa madre l’occasione di affrontare il difficile cammino, spesso impervio, di guardare dentro di sé.

 

Ore 16.45

In chiusura di giornata avrà luogo la consueta cerimonia di consegna dei diplomi di specializzazione assegnati negli ultimi due anni nelle quattro sedi, accompagnata da un aperitivo di festeggiamento.

 

 

Informazioni generali

Sede: Centro Congressuale FAST – P. le Morandi, 2 Milano (MM3 linea gialla fermata Turati).

Il convegno è gratuito, ma per favore comunicateci la vostra presenza con una e-mail per essere certi di poter disporre di posti per tutti.

Per informazioni e iscrizioni: tel. 02 29524089 –  email: info@scuolamaraselvini.it