La disorganizzazione dell'attaccamento in una prospettiva cognitivo-evoluzionista: Implicazioni per la pratica clinica

Seminario di Giovanni Liotti

2015-03-14 - Centro Congressuale Fast - - dalle ore 10.00 alle ore 17.00

Luogo

Centro Congressuale Fast
via morandi 2 Milano

Per informazioni e iscrizioni: tel. 02 29524089
email: info@scuolamaraselvini.it

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Programma

Nella prospettiva cognitivo-evoluzionista, fondata sulla teoria dell'organizzazione gerarchica di diversi sistemi motivazionali selezionati dall'evoluzione, la disorganizzazione dell'attaccamento è caratterizzata dalla perdita dell'armonia funzionale fra il sistema di attaccamento e il sistema della difesa per la sopravvivenza (freezing-fight/flight-feigned death). La perdita dell'armonia funzionale è causata da comportamenti maltrattanti della figura di attaccamento che interrompono le risposte di cura alle richieste di attaccamento del bambino provocando l'attivazione del sistema di difesa, oppure da trascuratezza del caregiver che induce in diverso modo nel bambino l'attivazione simultanea e disarmonica dei sistemi di attaccamento e di difesa. Due ricerche longitudinali e altri studi empirici dimostrano che la disorganizzazione dell'attaccamento nel primo anno di vita predice tendenze a processi mentali dissociativi in misura molto più potente che le memorie di traumi psicologici successivi nel corso dello sviluppo. Questo dato può essere spiegato considerando che il conflitto fra tendenza a cercare vicinanza protettiva (sistema di attaccamento) e tendenza fuggire dalla fonte del pericolo (sistema di difesa) può indurre la costruzione di schemi rappresentativi di sé con l'altro fra loro opposti e non integrati (compartimentazione dissociativa), mentre l'attivazione protratta del sistema di difesa durante le interazioni di attaccamento sensibilizza l'attivazione del nucleo dorsale del vago (capace, secondo la teoria polivagale, di causare fenomeni di distacco dissociativo come la depersonalizzazione). Un altro dato che emerge dagli studi sulle sequele della disorganizzazione precoce dell'attaccamento riguarda la forte tendenza, già in età prescolare, alla riorganizzazione dell'esperienza e della condotta attraverso strategie interpersonali controllanti che coinvolgono l'attivazione di altri sistemi motivazionali (sistemi dell'accudimento e della competizione per la dominanza) al posto del sistema dell'attaccamento. Le strategie interpersonali controllanti proteggono dalle tendenze dissociative legate alle dinamiche dell'attaccamento disorganizzato, che rimangono latenti. Tuttavia, tali tendenze possono riemergere in forma di sintomi dissociativi (stati dell'io non integrati, depersonalizzazione) di fronte a forte riattivazione del sistema di attaccamento causata da separazioni affettive, lutti e traumi, ma anche dalla formazione di nuovi legami affettivi. Questo modello, fortemente relazionale, dei disturbi implicanti dissociazione è alla base di strategie terapeutiche basate su una sequenza di fasi: costruzione dell'alleanza terapeutica, creazione di condizioni di sicurezza nella relazione terapeutica, stabilizzazione dell'iperattivazione neurovegetativa tipica di tali disturbi (anche attraverso le recenti tecniche sensorimotor), rielaborazione delle memorie traumatiche, e infine integrazione degli stati dell'io dissociati. In quest'ultima fase la conoscenza delle conseguenze relazionali dell'attaccamento disorganizzato è una risorsa terapeutica insostituibile. Su questa risorsa il seminario si soffermerà in maniera particolare.

Giovanni Liotti

Psichiatra e psicoterapeuta, socio fondatore e Past-President della Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva, docente in varie Scuole di Specializzazione in Psicoterapia di Roma, Milano, Como, Torino, Verona, Bologna, Firenze, Ancona e Napoli, si è dedicato negli ultimi trent'anni allo studio della disorganizzazione dell'attaccamento nella psicopatologia e psicoterapia dei disturbi conseguenti allo sviluppo della personalità in contesti familiari traumatici. Gli ultimi due libri pubblicati sono Sviluppi Traumatici (co-autore Benedetto Farina, Cortina Editore, 2011) e Teoria e clinica dell'alleanza terapeutica (curato insieme a Fabio Monticelli, Cortina Editore, 2014).